Lettere di Manina ( home )
Nosy Be, 30 Aprile 2008
Cari Amici,
Da 20 giorni a Nosy Be!!
Sono tornata a Nosy Be dopo un viaggio un pò “movimentato” ( un fulmine ha colpito l’ aereo dopo 15 minuti dal decollo). Inutile dirvi tutta l’odissea. In breve: invece delle 8 di mattina, siamo arrivati nel pomeriggio, alle 16,30. l’importante comunque è che sono qui e che....tutto bene!
IL CICLONE
Per quanto mi fossi ripromessa di non avvilirmi (già ero a conoscenza del ciclone e delle sue conseguenze), al primo impatto, la visione delle scuole ripiegate su se stesse, proprio di fronte a casa mia, come col gioco delle carte, è stata dura, lo devo confessare!
Comunque è già cominciata “la ricostruzione” quasi dappertutto, e, per la verità, era già cominciata ancor prima del mio arrivo, in molti villaggi. Questo mi ha fatto molto piacere perché,qualche anno fa’, una cosa del genere sarebbe stata impensabile. Abbiamo fatto un grande passo in avanti!
Anche il tetto della mia casa era stato portato via,( come quasi tutti i tetti di qua) e me lo avevano rifatto pochi giorni prima del mio arrivo. Le foglie di “satrana”non erano ancora ben assestate, così che per le prime due sere (ha piovuto molto) ho avuto la mia stanza “leggermente allagata” e ho dovuto spostare il letto perché la pioggia era giusto sul mio cuscino!...ma tutto “normale”.
In questi giorni abbiamo fatto un piccolo “tour” per tutta l’isola, per controllare le condizioni appunto di tutte le scuole e i lavori vanno avanti molto bene.
Stiamo rifacendo anche i tetti delle case dei vecchi e dei paraplegici, che, come tutti gli altri era volato via col ciclone!
Il problema è che adesso abbiamo molte richieste di aiuto per le case distrutte! (ho già preparato una lista)
Ad Ambondrona piccole riparazioni alle Scuole Secondarie, mentre alle Primarie due scuole “da raddrizzare”, inclinate dal fortissimo vento
.
NOVITA’
Ad Antanamitarana quasi finito il nuovo Dispensario
Era veramente necessario perché al nord dell’isola non c’era assolutamente niente per tutta la gente di quei villaggi che non avevano modo di curarsi. Sono tutti molto contenti.
Proprio oggi, mentre ero lì per vedere alcuni particolari degli ultimi lavori, mi si è avvicinata una donna che voleva sapere se nel nuovo dispensario sarà possibile partorire
Già avevo pensato a questa necessità e così sono ancora più convinta che è necessario trovare una” sage femme” di quelle parti e di adibire una delle stanze ai parti.
Sempre ad Antamitarana era già in funzione la nuova maternelle, ma… con i soliti disegni delle mie scuole, appena fatti, è venuta troppo carina!
Nei primi giorni dal mio arrivo sono passata per il carcere, sia per salutare i carcerati, a cui abbiamo portato carne e fagioli, (come facciamo per due giorni alla settimana), sia per conoscere il nuovo Guardien-Chef , che voleva ringraziarmi per quanto facciamo per i detenuti. Mi è sembrata una brava persona! (speriamo).
Ho poi domandato ai carcerati di cosa avessero bisogno e mi hanno chiesto delle scope, dell’eau de javel per pulire le toilettes, saponi, sigarette e un domino. Nel pomeriggio, come promesso, sono tornata per portare quanto richiesto. Tutto questo a piedi perché la mia “magnifica Renault 21” l’avevo lasciata dal carrozziere dalla mattina e ancora non era pronta!
Speravo che mi aggiustassero almeno un finestrino dal momento che erano già due notti che pioveva a dirotto (vera pioggia tropicale, con tuoni e fulmini da “fine del mondo”). Quando la mattina avevo preso la macchina, non solo c’era un lago, dietro, che poi quando frenavo mi arrivava sui piedi, ma anche il sedile era abbastanza bagnato, per cui quando sono uscita dalla macchina avrei dovuto spiegare a tutti….(per fortuna avevo altri problemi!).
Nel reparto donne, mi hanno chiesto un altro materasso e di aggiustare due grossi scalini che portano proprio alla stanza dove dormono, completamente dissestati. (già fatto)
Comunque, tornata in carcere, ho parlato con Palha, un ragazzo di 17 anni che conosco da piccolo e abita nel mio villaggio, mi ha raccontato quanto successo.(il guardiano di un piccolo hotel, avendo subito un furto, lo ha accusato per paura del suo padrone, poiché il ragazzo abita lì vicino) La madre mi aveva già detto tutto e il ragazzo era là già da due settimane in attesa di processo.
Il giorno dopo (un poco intimorita) sono andata a parlare col giudice (nuovo) più che altro per fargli presente che c’era un minore in mezzo a tanti adulti…
Vi devo dire la mia” felice” sorpresa quando mi sono presentata al giudice, nel suo ufficio, per la sua gentilezza , sorridente, contento di conoscermi, già sapeva di me e di quello che faccio per i bambini…ha voluto il mio num di cellulare per qualsiasi prossimo eventuale problema da discutere insieme…si è preso il nome del ragazzo…e da ieri sera il ragazzo è fuori, in libertà provvisoria, dovrà andare ogni giorno a pulire il tribunale(come punizione), ma stamattina quando è venuto a salutarmi era veramente contento! Io più di lui!
Il 21 aprile sono stata invitata dal medico ispettore con tutte le “nuove” autorità alla cerimonia a Hell Ville, perchè davano la vitamina A ai neonati e parlavano dell’importanza delle vaccinazioni.
Abbiamo comprato l’altro giorno, una nuova piroga alla coppia di pescatori, marito e moglie (ex ubriaconi), che erano venuti a vendermi del pesce e mi avevano detto che la rete che avevo comprato l’anno scorso era ancora in buone condizioni, ma la piroga, (che pure avevo comprato per dare loro un lavoro e uscire dall’alcool), era stata completamente rotta dopo il ciclone ed entrava acqua dappertutto…un’italiana che era presente e a cui spiegavo la loro storia, mi ha dato quanto serviva per comprare appunto una piroga nuova! La Provvidenza !!
Anche alla “Fattoria” il ciclone ha fatto danni e abbiamo dovuto ricostruire sia la casa dove dormono i 3 addetti al bestiame, sia le stalle.
Purtroppo è morta ancora una mucca, per assoluta incompetenza dello Chef, che già è stato licenziato, ora ne aspettiamo un altro, ma ho deciso che ogni 15 giorni passerà il veterinario per controllare lo stato delle mucche.
Curiosità : la sera, mentre ero molto preoccupata per quanto successo alla fattoria, per “rilassarmi” apro l’internet per rispondere alle varie mail dell’Italia e su Freenet (ogni giorno c’è un proverbio o arabo o tailandese, insomma di tutti i paesi) leggo: Chi non ha né vacche, né vitelli dorme tranquillo! Giusto!!!!!!!!!! Potevo leggerlo prima!!!!!!!!!
Un “nuovo cinema” . Appena arrivata ho saputo che il “video” del mio villaggio, che io prendevo ogni domenica per i bambini, aveva chiuso. La proprietaria aveva affittato il locale ad una famiglia!
Il giorno dopo sono andata ad Hell-Ville, in città, ho comprato un televisore ( a casa mia non esiste) e un video registratore e così nella casa a fianco abbiamo allestito subito una “nuova sala cinematografica” (v.foto)
e viene proiettato un film il venerdì pomeriggio ( non c’è scuola il venerdì) e il sabato pomeriggio. (108 bambini il primo giorno, poi anche i più grandi..), così almeno conoscono la gioia del week-end!|
QUOTIDIANO : Storie di 2 bambini
La storia di Eric
Dovete sapere che quando sono partita per l’Italia avevo lasciato alla casa dei vecchi e dei paraplegici un bambino Eric
di 10 anni. La madre prima lavorava alla casa dei vecchi, le avevo dato questo lavoro perché era venuta da me con un bambino di 3 anni, dicendomi che non aveva più niente da mangiare (era effettivamente magrissima) e non sapeva come fare con tre figli piccoli. Perciò avevo subito risolto la cosa dicendole di ritornare con gli altri figli, avrebbe avuto una stanza e da mangiare, più un salario, in cambio doveva lavare la casa etc etc.
La settimana successiva si è presentata da me, ma solo con due figli, dicendo che quello di 5 anni era morto per “fatture malgasce”. Voleva tenere con sé quello di 3 anni e portare a Diego Suarez , Eric di 10 anni, perché non lo sopportava, non tornava mai a dormire a casa,…doveva andare dalla famiglia di suo padre, altrimenti l’avrebbe gettato a mare…
Capivo che era esasperata, perciò le dissi che Eric poteva andare a scuola gratuitamente, nelle nostra scuole, ma doveva restare vicino a lei nella casa dei vecchi, quella nella mia strada.
Così vennero ad abitare vicino a me. Eric andava a scuola, veniva nel pomeriggio da me e restava tranquillo seduto sugli scalini di casa a vedere tutto quell’andirivieni che c’è da me tutti i giorni.
Per due notti Eric non tornò a casa e lo trovammo una volta dentro una macchina e un’altra volta stava dormendo in una scuola. Così lo chiamai e gli chiesi perché non tornasse a casa a dormire, mi disse “ogni volta che torno, mia madre mi batte” . Fui costretta a chiamare la madre e a minacciarla di toglierle il lavoro…andò tutto bene.
La donna lavorò per qualche mese. Una mattina tutti i vecchi vennero da me, dicendo che quella donna era folle o forse fumava “droga”, non la volevano come cuoca, avevano paura anche che li avvelenasse: Quindi riunione a casa mia con anche lei presente che ridacchiava…seduta a terra. L’indomani viene ancora da me dicendomi di voler andare a Diego Suarez. Pensai subito ad Eric :sarebbe mai arrivato a Diego? E con chi a Diego Suarez? Da una famiglia che non lo conosceva e che forse neanche lo voleva! In perfetta sintonia con i miei pensieri, arrivò Eric. Grossi lacrimoni sulla mia veranda: “Io non vado, io resto qui, devo andare a scuola”. Sua madre guardava me e lui, sempre seduta a terra con l’altro bambino tra le gambe. Chiamai il capo villaggio e dissi alla donna di firmare una carta, con la quale permetteva ad Eric di rimanere a Nosy Be, affidato “a noi” nella casa dei vecchi, lei sarebbe partita per Diego, pagavamo noi tutto il viaggio. Così la mattina seguente prese tutte le sue cose l’accompagnammo al porto, pagammo all’addetto tutto il viaggio, prima in bateau, poi col taxi brousse.
Poi dovetti io partire per l’Italia. Feci mille raccomandazioni ad Eric, gli lasciai un po’ di soldini per la ricreazione… Purtroppo dopo pochi giorni ebbi la notizia che la donna era tornata o meglio non era mai partita, voleva altri soldi, insomma un sacco di problemi! Una notte arrivò alla casa dei vecchi e si prese Eric. Il capovillaggio mi mandò subito un sms “sparito Eric preso da sua madre”
Potete immaginare il mio stato d’animo! Con una grande forza mentale inviai a Eric questo messaggio” Scappa, Eric, sei un ragazzo sveglio, scappa, prima che tua madre ti butti veramente a mare!” Mi arriva l’altro sms dopo pochi giorni “Eric scappato da sua madre è ritornato alla casa dei vecchi”. Benissimo!!
Sono tornata dall’Italia e subito Eric è venuto a trovarmi. Viene ogni giorno dopo la scuola, porta sempre gli amici. L’altro giorno Eric mi ha detto che sua madre è passata, ha visto Eric e gli ha chiesto dove dormisse, saputolo, se n’è andata! Spero che non ci sarà un prosieguo…. ( foto di Eric)
La Storia di Toni
La settimana scorsa il capovillaggio e una donna, insieme ad un bambino (e a tutta la gente che ogni giorno si presenta a casa mia), vengono a parlarmi. Il bambino, Toni di 10 anni, è scappato da Sambava (Grande terre) ed è arrivato a nosy be dopo 4 giorni di viaggio per cercare suo fratello, ma la donna da cui era andato la sera precedente non appartiene alla sua famiglia, non lo conosce. Così il bambino resta da me tutta la mattinata, mentre il capo-villaggio va alla radio per l’annuncio, sia a per N.Be per rintracciare il fratello, che per Sambava, per suo padre. Parlo con Toni, a cui nel frattempo ho dato un quaderno e dei pennarelli oltre a delle banane. Prendo un po’ di informazioni : mi mostra un livido sullo zigomo “Sono scappato perché la mia matrigna mi batte quando mio padre esce, non mi vuole. Mio padre non ci crede. Sono venuto a cercare mio fratello. Si chiama Kennedy, sta proprio in questo villaggio”( Kennedy è la prima volta che lo sento, mentre ho un sacco di bambini che si chiamano Mitterand) Toni è molto tranquillo ed educato. Intanto disegna e fa dei lunghi rami di fiori bellissimi. Mi dice che sta in 5 elem, la madre è morta quando era piccolo. Niente di nuovo per me. Qui le storie delle matrigne sono senza fine. Intanto la gente che viene a parlarmi, entra ed esce come tutte le mattine. Il bambino sembra molto interessato a questo traffico.
Alle 12,00 gli faccio preparare un piatto di riso e del pesce, glielo metto sul tavolino dove disegna.
Mangia un piatto enorme molto educatamente e quando ha finito sbarazza portando tutto in cucina.
Poi mi mostra un foglio del quaderno.Ha scritto” Vuoi essere tu la mia mamma? “ E poi più sotto :rispondi SI o NO? Mi guarda. Lo accarezzo e gli spiego che non appartengo alla sua famiglia, che stiamo cercando suo fratello, lo troveremo! Mi fa una grande tenerezza e tristezza nello stesso tempo!
Si fa quasi sera e arriva il capo del villaggio, nessuna risposta, nessuno conosce Kennedy di Sambava . Per combinazione passano a salutarmi il sottoprefetto e il nuovo consigliere regionale, appena eletto. Spiego loro la situazione, anche loro parlano col bambino per sapere la storia….poi se ne vanno. .
Il bambino dice che pensava fossi io il capo del villaggio e che potessi tenerlo con me. Il capo del villaggio(quello vero) se lo porta a casa sua dove ha una stanza libera, perché suo figlio è dalla nonna. La mattina ancora Toni è da me. Provvidenza!! L’assistente del deputato di Sambava , Donat, che già mi ha chiesto una scuola laggiù (già in funzione), telefona perché vuole parlarmi dal momento che è a Nosy be! Lo aspetto con immenso piacere! Prima ancora che faccia altre richieste(in effetti era venuto per chiedermi di aprire un dispensario) gli presento il piccolo: conosce il quartiere dove abita, suo padre è l’autista di un bus, dice Toni. Ce ne sono solo tre, è facile trovarlo. Gli suggerisco di chiamare subito il capo villaggio del piccolo. Purtroppo sempre la segreteria telefonica! Cmq lui tornerà a Sambava dopo tre giorni, verrà a prendersi Toni per riportarlo a casa.
La mattina in cui arriva Donat, Toni è già da me. Gli chiedo se è contento dopo tanti giorni di tornare a casa, se ha nostalgia. Mi risponde di sì.E’ molto tranquillo. Do i soldi a Donat per il viaggio di Toni, è parecchio, ma il viaggio è lungo e devono fermarsi per mangiare…Do un bacio al piccolo, gli raccomando di essere bravo…mi saluta, partono!
Dopo due giorni mi telefona Donat. Sono scesi per mangiare ad Ambilobe, il bambino era molto tranquillo…quando erano pronti per risalire, il piccolo è sparito. Due ore per cercarlo, niente! C’era anche la gendarmerie, niente! Sono dovuti ripartire…
Finora ancora nessuna notizia.
Due operai che stavano rifacendo il tetto delle scuole davanti casa mia, sentendo la notizia dal capo villaggio, hanno detto che, quella mattina, quando era arrivato Donat , il bambino vicino al mio cancello, piangeva. Come ho fatto a non vederlo!! Mi ha risposto con tanta tranquillità che aveva nostalgia, che voleva tornare!! Ed invece la sua tranquillità probabilmente era dovuta proprio al fatto che aveva già “deciso” DI NON TORNARE!!! ( me lo potrò mai perdonare?)
Un caro abbraccio a tutti voi!!
Manina
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